Referenze
LE NOSTRE REALIZZAZIONI
Realizzata a Piove
la prima “casa green”
dell’intera provincia
PIOVE DI SACCO. Si trova in città, lungo via Vivaldi, la prima “casa passiva” padovana, la quinta in Veneto ad avere ottenuto la rigidissima certificazione dal Passivhaus Institut, ente indipendente di ricerca, con sede in Germania, accreditato a livello internazionale nel campo dell’efficienza energetica e della qualità ecologica nelle costruzioni. Una casa passiva è un edificio che copre la maggior parte del suo fabbisogno di energia per riscaldamento e raffrescamento ambientale interno ricorrendo a dispositivi passivi, cioè che non richiedono forniture energetiche esterne.
CERTIFICAZIONE
La certificazione del Passivhaus Institut, rispetto a quella più nota di CasaClima (agenzia di Bolzano), richiede il rispetto di una serie di metodologie costruttive e parametri fisico-tecnici calcolati con un apposito software per la simulazione dinamica del comportamento dei fabbricati, il calcolo del fabbisogno energetico e la progettazione delle case passive. La progettazione architettonica e quella energetica sono state seguite da uno studio di architettura di Conselve che ha curato anche le fasi costruttive con la direzione lavori. Quello piovese è un edificio costruito in legno, particolarmente performante dal punto di vista energetico, che consuma pochissima energia, in parte autoprodotta da un impianto fotovoltaico, sfruttando anche quella proveniente dall’irraggiamento solare che incide sulle vetrate poste sulla facciata sud. I costi per i consumi sono ancora in fase di monitoraggio essendo la casa abitata da meno di un anno.
COSTI BASSI
Tuttavia sono decisamente interessanti. La simulazione fatta in sede di progetto prevede un costo annuo per energia elettrica (la casa non ha l’allacciamento al gas) di poco più di mille euro, comprensivo di riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, impianti ed elettrodomestici. La temperatura negli ambienti è costante, con l’aria pulita grazie alla ventilazione controllata. «L’abitazione», spiega l’architetto Renzo Carturan, «non ha un impianto di climatizzazione tradizionale e, grazie al fatto di avere bisogno di poco più dell’energia prodotta da un phon, è possibile riscaldarla e raffrescarla sfruttando l’aria di ricambio dell’impianto di ventilazione, che viene in parte preriscaldata o preraffreddata da un sistema geotermico superficiale distribuito sotto il marciapiede esterno. Da sottolineare pure la sostenibilità ambientale dell’edificio grazie al contenimento delle emissioni di anidride carbonica per l’utilizzo del legno come materiale da costruzione e per lo sfruttamento dell’energia solare e geotermica». I costi di costruzione? Un 10-15% in più rispetto a una casa tradizionale.
Alessandro Cesarato
(Da “Il Mattino di Padova” – 09 Ottobre 2019 )
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